Pelle sensibile: come averne cura
Con il termine francese "couperose" viene indicato un inestetismo del viso caratterizzato da una anomala dilatazione dei piccoli vasellini sanguigni presenti immediatamente sotto la superficie della pelle del viso.
Tale dilatazione inizialmente è transitoria (fase di flushing) e le guance appaiono in alcuni casi come "pomelli" arrossati: la cute è sensibilissima e reagisce immediatamente a qualsiasi stimolo fisico, climatico, emotivo. I piccoli vasellini superficiali si intrecciano sulle gote, visibili con la lente di ingrandimento. La cute è spesso fragile e secca, ma può essere anche grassa (naso, fronte e mento lucidi).
Il volto si arrossa a causa di fenomeni vasomotori che sono regolati dal sistema nervoso autonomo e la prima fase di eritrosi diventa man mano sempre più frequente e persistente e la vasodilatazione diventa gradualmente cronica. Si forma un reticolo di sottilissimi capillari, permanentemente dilatati, che determinano un arrossamento più o meno intenso della pelle.
Qualsiasi arrossamento è causato dall'iper attività dei vasi cutanei ed è aggravato da:
- fattori esterni: come raggi UV, inquinamento, sbalzi climatici, alimentazione, stress (che provocano un'accelerazione della micro-circolazione cutanea) e prodotti cosmetici "aggressivi"
- fattori interni: quali l'assunzione di caffè, alcool, spezie, disturbi della digestione ed emozioni
- ereditarietà: difatti gli arrossamenti possono verificarsi in soggetti con pelle vasoreattiva, una caratteristica cutanea che può dipendere da una famigliarità (e da una stessa modalità di reazione emotiva agli eventi)
Come reagisce la nostra pelle a tutto questo? Perché diventa effettivamente più sensibile?
Prima di tutto è importante capire le difese naturali a disposizione della pelle e i fattori che la indeboliscono, in modo da riuscire a interpretare meglio i segni della sensibilità.
Innanzitutto, la pelle ha la sua naturale barriera protettiva (lo strato corneo), che serve a limitare la perdita di acqua prevenendo la disidratazione. Lo strato corneo si compone di cellule cutanee e di lipidi epidermici e sulla sua superficie c'è uno strato di acido protettivo idrolipidico: questa combinazione ha un valore di pH leggermente acido (intorno al 5) che serve a mantenere sana la flora cutanea e il processo di desquamazione e a neutralizzare le sostanze alcaline come i saponi che usiamo quotidianamente. Se il pH della pelle si altera, la sua funzione di barriera non risulta più efficace: le difese si indeboliscono, causando un aumento di perdita di acqua trans epidermica (con conseguente secchezza cutanea) e la penetrazione di agenti irritanti esterni (batteri, sostanze chimiche, allergeni, ecc.); la pelle diventa quindi più sensibile e compaiono sintomi sul viso come arrossamento e desquamazione.
Infatti, la pelle sensibile si manifesta attraverso:
1) segni visibili: eritema, rossore e irritazione, desquamazione, gonfiore o ruvidezza;
2) segni sensoriali: prurito, tensione o bruciore.
Se i fattori esterni irritanti, poi, si uniscono a quelli “interni” l’effetto si amplifica.
LETTURA PSICOSOMATICA
La pelle è il lato più “sincero” del nostro corpo, racconta la nostra personalità. Se ci concediamo di vivere appieno le nostre emozioni, senza timore che agli altri non piacciano, lei non ha bisogno di innescare nessuna protesta.
Se invece viviamo un conflitto inconscio, ad esempio tra dire e non dire, è possibile che lei esprima al posto nostro, e a modo suo, ciò che nemmeno noi sappiamo comunicare.
La vergogna di parlare, di esprimere la propria opinione, di comunicare le proprie idee o convinzioni, di intervenire verbalmente quando è necessario farlo, di argomentare il proprio personale pensiero anche quando è diverso da quello degli altri è un bisogno comunicativo che trattenuto può provocare sul volto congestioni vascolari, rossori diffusi, capillari, couperose.
In questi casi lasciate bruciare il vostro fuoco, non condannatelo e vedrete che le macchie rosse smetteranno di tormentarvi.
La giusta soluzione
- La cute va detersa in modo profondo ma delicato, nel rispetto del microbiota cutaneo ed eliminato con una spugna morbida o un pannetto in microfibra imbevuto in acqua tiepida (evitare accuratamente sia l'acqua troppo calda che troppo fredda).
- Un tonico delicato (rigorosamente privo di alcool) servirà a ri-acidificare la cute.
- L'applicazione di un prodotto dermo-cosmetico ben formulato ad azione lenitiva ed anti-infiammatoria sarà funzionale nel ridare tono alle pareti dei vasellini.
Specifici trattamenti cosmetici, così come una precisa manualità rivolta alla fluidificazione del sistema circolatorio del viso unito ad un intervento riflessologico plantare sul metabolismo vascolare finalizzato a regolarizzare l'apporto sanguigno, aiuteranno la pelle ad essere meno reattiva, più protetta e "calmata".