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INTERPRETARE IL DISAGIO DEI PIEDI

2021-12-27 18:14

Katia

INTERPRETARE IL DISAGIO DEI PIEDI

L'arte di leggere i piedi con la riflessologia plantare

 

 

 

RIFLESSOLOGIA PLANTARE: l'arte di leggere i piedi

 

 

 

Esistono sul nostro corpo punti particolari, detti "riflessi", sui quali si manifestano disagi che si originano all'interno del nostro corpo. 

Una delle mappe più esatte e dettagliate dei punti riflessi si trova sui nostri piedi, che hanno anche la capacità di evidenziare lo stato di benessere dell'intero organismo.

I piedi rappresentano il cervello al di fuori della scatola cranica, e su di essi la storia di ognuno diventa il manoscritto prezioso, al quale possiamo rivolgerci per scoprire informazioni segrete comprensibili solo a chi conosce il linguaggio del corpo.

Il Metodo Lucia Torri Cianci, da noi utilizzato, consente di leggervi non solo le zone riflesse, ma anche che cosa su di esse si manifesta e la loro motivazione. Per farlo ci basiamo su un principio fondamentale: a ogni parte corporea corrisponde un preciso punto riflesso del piede e un'emozione che tiene insieme le due parti.

Incominciamo la nostra lettura con il riconoscere attraverso la manifestazione dei tessuti plantari cinque tipologie di piedi.

 

1.  I PIEDI COSTRETTI

Sono piedi che presentano rigidità, callosità diffuse o localizzate, inspessimenti, duroni, ipercheratosi.

In riflessologia queste espressioni denunciano una rigidità dei tessuti muscolari del corpo, dello strato connettivale, dei sistemi legamentosi e tendinei. L'approccio interpretativo legge in queste manifestazioni emozioni quali il senso di costrizione, senso di impotenza, rabbia non espressa, frustrazione nel non poter reagire, bisogno di ribellarsi.

Sono i piedi di quei soggetti che bruciano di frustrazione quando tutto intorno impera il non rispetto. Che contengono l'urlo del disappunto e del senso di impotenza. Quelli che inciampano nell'essere troppo bravi e onesti. Persone costrette a dover dimostrare con fatica il proprio valore a fronte di un mancato riconoscimento.

Il modo più efficace per sciogliere gli stati tensionali e fibrotici del tessuto muscolare è applicare tecniche manualistiche decontratturanti, di allentamento, distensione e ammorbidimento, affinchè l'alleggerimento dell'intera struttura aiuti il soggetto a vivere la quotidianità con meno tensione, affrontando le avversità con coraggio, forza e propulsiva energia, liberando il corpo dalle gabbie della frustrazione e dell'impotenza.

 

2.  I PIEDI TRATTENUTI

Piedi che presentano arrossamenti e congestioni, tendenza ai geloni, disagi del sistema circolatorio sanguigno.

Espressioni che denunciano un'implicazione e un sovraccarico nel circuito vascolare dei tessuti corporei.

L'approccio interpretativo legge in queste manifestazioni emozioni chiamate vergogna, pensieri non condivisi, ansia nel comunicare, resistenza a parlare, gioia trattenuta.

Sono i piedi di coloro che sanno ascoltare in silenzio parole che fanno male. Che faticano a comunicare le loro idee, i loro propositi, la loro opinione. Soggetti che hanno contenuto la gioia, l'entusiasmo, nascondendo l'enfasi dentro ad una rumorosa vergogna.

Il modo più efficace di intervenire sul disagio da rallentamento circolatorio corporeo è applicare tecniche manualistiche vascolarizzanti, riattivanti, fluidificanti, affinchè l'alleggerimento dei circuiti sanguigni aiuti l'individuo a vivere nel quotidiano con più sdrammatizzazione, meno compressione e con una più accentuata capacità nel comunicare il proprio pensiero e le proprie verità.

 

3.  I PIEDI AFFRANTI

Piedi che presentano gonfiori, piccoli edemi linfatici circoscritti o diffusi, umidità interdigitale o su tutta la superficie plantare, colorito giallognolo.

Espressioni che denunciano un rallentamento del sistema linfatico dei tessuti dermici del corpo. L'approccio interpretativo permette di riconoscere in queste manifestazioni l'emozione dell'essere affranti, stanchi, abbattuti, spossati e prostrati.

Sono i piedi di coloro che si mettono da parte quando l'aiuto gli viene negato. Che si fermano nel dubbio e si perdono nella nebbia dell'incertezza. Individui stanchi di dare senza riserve a immeritevoli richiedenti. Anime compassionevoli che accolgono il bisogno altrui dimenticandosi di volersi bene.

Il modo più efficace di intervenire sul disagio da rallentamento linfatico corporeo è applicare tecniche manualistiche drenanti, riabilitanti, riparatorie, che abbiano la finalità di recuperare le competenze del sistema linfatico nei distretti superficiali e profondi, affinchè la velocizzazione del contenuto linfatico aiuti il soggetto a recuperare quella giusta dose di amor proprio funzionale a ricaricarsi di energie ed entusiasmo, ma soprattutto riabilitare il loro volersi bene prendendosi cura del proprio bisogno.

 

4.  I PIEDI DELUSI

Sono piedi che presentano forti disidratazioni, secchezza localizzata o diffusa, desquamazioni, fibrosi del tessuto superficiale.

Espressioni che denunciano disagi ossigenativi del tessuto cutaneo del corpo, una diminuizione dell'elasticità della pelle nei vari distretti. 

L'approccio interpretativo ci permette di riconoscere in queste manifestazioni l'emozione della delusione, della scontentezza, dell'insoddisfazione, del sentirsi soli, non considerati. 

Questi sono piedi di chi molte volte ha scelto la dolorosa solitudine lasciando ad altri l'incontro di un'emozione. Quelle persone che subendo l'aridità emotiva hanno bruciato l'ossigeno in una benefica convivenza. Che se ne sono andati senza sbattere la porta, in silenzio, da soli, abbandonando il sorriso in un vecchio cassetto.

Il modo più efficace per intervenire sui disagi ossigenativi della cute è utilizzare tecniche manualistiche di sfregamento, superficiali e veloci, che permettano la riabilitazione respiratoria della pelle attraverso una vasodilatazione cutanea, e che favoriscano una migliore circolazione dell'ossigeno a livello superficiale, affinchè la persona possa percepire lo spazio attorno in modo meno ostile e diffidente, e che la aiutino a ricostruire l'idea di se stessa per riuscire ad abbandonare il suo essere distaccato e deluso, recuperando il senso di accoglienza e disponibilità.

 

5.   I PIEDI ALLARMATI

Sono piedi che manifestano una mancanza di tono dei tessuti, dolori articolari localizzati o diffusi in tutto il piede, storture a uno o più dita, cedimento della volta plantare, piattismo, alluce valgo.

Espressioni che denunciano sul corpo uno stato di rigidità nel tessuto osseo, nei distretti articolari, nell'impalcatura vertebrale. L'approccio interpretativo ci permette di riconoscere in queste manifestazioni l'emozione dell'allarmismo, della paura, della eccessiva sensibilità emotiva, dello sgomento nell'affrontare situazioni complicate e difficili.

Sono i piedi di chi si è fermato davanti all'ignoto per paura di fallire. Di coloro che tentennano convinti di non riuscire a superare le insidie della vita. Che provati dall'insicurezza si dimenticano del loro valore. Che hanno preferito rinunciare piuttosto che affrontare i mostri del giudizio sociale. Anime nobili che percepiscono in modo troppo forte i rumori emotivi della vita.

Il modo più efficace di intervenire sulle resistenze articolari è applicare tecniche manualistiche rivolte al riscaldamento, allo scioglimento delle tensioni nelle giunture articolari affinchè il soggetto possa riabilitare la forza, la determinazione e l'autostima nell'affrontare le difficoltà e le incognite che la vita a volte riserva senza preavviso.

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Interpretiamo queste espressioni plantari attraverso la teoria dei cinque elementi della medicina tradizionale cinese per attuare idonei trattamenti che consistono nel lavorare le zone riflesse plantari di organi e visceri collegati ad ogni elemento, applicando poi sul corpo tecniche specifiche che interpretano e traducono i bisogni dei vari tessuti affinchè possano riabilitare la loro competenza funzionale ed emotiva.

Noi operatori del benessere abbiamo l'immensa fortuna di poterci prendere cura dei nostri clienti attraverso meticolose attenzioni che si avvalgono di una conoscenza che va oltre a ciò che vediamo e rileviamo e applicando il Metodo LTC il nostro lavoro diventa "magia". Una magia che fa del nostro mestiere un'avventura entusiasmante e straordinaria.

 

(fonte: "Les nouvelles esthetiques")

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