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LA TESTA: un computer pulsante

2021-12-27 18:43

Katia

LA TESTA: un computer pulsante

Il mal di testa arriva quando la nostra parte razionale prende troppo il sopravvento

Cefalea, emicrania: la lettura psicosomatica

La cefalea è un disturbo che attanaglia la testa di molte persone e si esprime in modalità differenti. Queste forme dolorose così ricorrenti possono nascondere cause non strettamente fisiologiche ed essere determinate da personalità difficili o da stili di vita inadeguati. Ognuno di noi può sperimentare un mal di testa ogni tanto, ma chi ne soffre con frequenza rivela che il proprio modo di muoversi nel mondo è basato principalmente su un approccio mentale.

 

La nostra testa è una centrale estremamente complessa dove avvengono scambi elettrici, energetici, trasformazioni, comandi, input e output.

E’ la sede delle facoltà cognitive: pensiero, immaginazione, ragionamenti, correlazioni, che convivono con percezioni, emozioni, stati d’animo.

 

Ci sono varie forme di cefalea:


> Emicrania: mal di testa pulsante monolaterale, che può provocare nausea, caratterizzata da fastidio per la luce e i rumori. E’ molto frequente tra le donne e può durare da poche ore a 3 giorni circa


> Cefalea tensiva: mal di testa con sensazione di compressione moderata, che può provocare nausea e fastidio per luce e rumori. Può perdurare alcune ore.


> Cefalea a grappolo: è un dolore lancinante unilaterale che coinvolge la zona oculare. Può provocare lacrimazione, rinorrea, edema palpebrale, sudorazione del volto, irrequietezza. Può perdurare per alcune ore e si ripresenta ciclicamente.


> Cefalea cronica: può essere considerata un’evoluzione dell’emicrania, con mal di testa pulsante. Per definirsi cronica deve presentarsi 15 giorni al mese per più di 3 mesi consecutivi. Spesso è associata a forme di ansia.

 

La cefalea in psicosomatica

 

Esistono varie scuole di pensiero in merito all’interpretazione della cefalea e alle personalità che ne manifestano i sintomi.

Soggetti troppo rigidi, inflessibili, con grande senso del dovere, con poca tolleranza, molto ambiziosi, con un cervello razionale sempre acceso, a verificare, calcolare, considerare pro e contro, pianificare giorni, mesi, anni sono suscettibili ad attacchi di cefalea. Può essere considerata una risposta che si manifesta quando il cervello è saturo e chiede di arrestarsi per un po’ e darsi tregua: chiudere la porta, spegnere la luce e tapparsi le orecchie, perché il dolore blocca il pensiero.

Esistono poi persone che invece devono sostenere pesi e responsabilità, con ritmi incalzanti, ma che non sentono di appartenere a questa frenesia e la vivono come stress. Anelano al weekend per staccare la spina e riposare....e il weekend si riempie di aspettative che ahimè regalano solo un gran mal di testa che magicamente scompare al lunedì mattina. In realtà in certe persone il relax così tanto agognato diventa fonte di stress, calo dell’attenzione, bisogno di rintanarsi via da tutti, anche dalla famiglia...e la cefalea può rappresentare un compromesso inconscio.

La cefalea può essere anche associata ad una manifestazione di un’aggressività controllata e repressa, che implode nella testa e diventa una sorta di freno, di autolesionismo per non creare “vittime” esterne e lo obbliga a starsene isolato, al buio, lontano da tutto.

Come sempre la psicosomatica ci racconta come la nostra psiche emerge sul corpo in varie forme, con diversi organi-bersaglio che ci forniscono alcuni indizi per andare alla ricerca della causa e trovare una soluzione attuabile.

 

ALLORA, COSA FARE?

Con la Riflessologia Plantare e corporea secondo il Metodo LTC  (ispirato alla Medicina Tradizionale Cinese) che noi applichiamo, possiamo efficacemente intervenire su questo disagio allentando i distretti fasciali e muscolari.

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